news dl rilancio
Start Magazine – 24 Maggio 2020 e Gazzetta del Mezzogiorno del 1 Giugno 2020
Analisi del decretone cosiddetto di Rilancio
di Michele Poerio e Carlo Sizia
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COMUNICATO STAMPA
DIRIGENTI SCOLASTICI – Preoccupazione in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico anche per la sicurezza degli istituti
I dd.ss. chiedono lo scudo penale per assicurare la ripresa delle attività in presenza e la ridefinizione del loro ruolo di datori di lavoro nella gestione di immobili di proprietà degli enti locali
Il Parlamento e le forze politiche continuano a tacere sulle enormi responsabilità penali che gravano in capo ai Dirigenti scolastici per tutto ciò che riguarda la sicurezza, annoso problema ad oggi non risolto che viene aggravato ulteriormente dalla pandemia causata dal Covid-19 che pone ulteriori interrogativi. “Di chi sarà la responsabilità se con la riapertura delle scuole a settembre, un docente, un collaboratore scolastico o ancora peggio uno studente dovesse contrarre il virus?”
I presidi di UDIR chiedono uno scudo penale legislativo evidenziando come risulterà difficile, pur dopo aver messo in essere tutti gli accorgimenti di sicurezza, con i mezzi e le strutture di cui dispongono e disporranno le scuole, risalire alle origini e alla diffusione di eventuali casi di contagio all’interno della comunità scolastica, visibilmente numerosa e composita, tra alunni di diverse fasce d’età, docenti, personale ATA, famiglie, fornitori, interlocutori territoriali.
Un altro interrogativo che ci si pone “che fine ha fatto la proposta di Disegno di Legge 1217, che ad oggi si trova bloccata alla Camera dei Deputati”, che si prefiggeva di rivedere le responsabilità del dirigente scolastico-datore di lavoro per le condizioni di sicurezza degli edifici scolastici?
Per i Dirigenti UDIR urge un immediato intervento del Parlamento e di tutte le forze politiche che corregga il tiro e metta al riparo dalle responsabilità penali a cui sono soggetti che non sono proprio peculiarità da attribuire al ruolo del Dirigente scolastico, che deve occuparsi del buon andamento organizzativo della sua scuola sotto gli aspetti didattici ed educativi.
Lo scudo penale si impone come atto dovuto e di necessità nei confronti dei Dirigenti Scolastici in ragione delle tante incognite perduranti nelle dinamiche di diffusione del Covid-19 a cui neppure la ricerca e l’arte medica riescono univocamente a dare risposte e soluzioni. L’ultimo scenario nel quale i presidi di UDIR si vorrebbero trovare è quello di doversi difendere di fronte a ipotesi di contagio, magari avvenuti fuori dalle scuole, di incerta individuazione e dei quali magari verrebbero chiamati a rispondere penalmente e patrimonialmente.
Presto UDIR proporrà una serie di incontri per affrontare i temi avvalendosi anche di figure legali di spicco in ambito penale.
news udir – ripresa scolastica e sicurezza
COMUNICATO STAMPA
DIRIGENTI SCOLASTICI – UDIR: osservazioni al Ministero su scudo penale
per assicurare la ripresa delle attività in presenza per esami di Stato e ritorno a scuola a settembre
Di fronte alla concreta possibilità di dovere operare gli Esami di Stato in presenza, anche solo per gli orali e con tutte le misure necessarie di carattere sanitario, e nella prospettiva di riaprire le scuole da settembre, i dirigenti scolastici chiedono al Ministro e al Parlamento di porre il ruolo delle Istituzioni Scolastiche al riparo delle responsabilità indirette che possono derivare dalle complesse modalità di diffusione legate alla pandemia da Covid-19, come si è ragionevolmente fatto per i sanitari, gli amministratori sanitari e le cariche politiche e istituzionali a tutti i livelli.
In particolare i presidi di UDIR chiedono uno scudo penale legislativo evidenziando come risulterà difficile, pur dopo aver messo in essere tutti gli accorgimenti di sicurezza, con i mezzi e le strutture di cui dispongono e disporranno le scuole, risalire alle origini e alla diffusione di eventuali casi di contagio all’interno della comunità scolastica, visibilmente numerosa e composita, tra alunni di diverse fasce d’età, docenti, personale Ata, famiglie, fornitori, interlocutori territoriali.
Udir responsabilmente ha iniziato un percorso formativo sulla sicurezza al tempo della pandemia da Coronavirus, ha attivato un primo webinar con i massimi esperti nazionali sulla sicurezza, a cui seguiranno altri, col preciso intento di fare quanto prescritto dalle norme in vigore e da quelle che Ministro e Istituzioni adotteranno nel futuro, ma soprattutto volto ad assicurare le utenze scolastiche che verrà fatto ogni utile sforzo per fare delle scuole luoghi sicuri e praticabili.
Lo scudo penale si impone come atto dovuto e di necessità nei confronti dei dd.ss. in ragione delle tante incognite perduranti nelle dinamiche di diffusione del Covid-19 a cui neppure la ricerca e l’arte medica riesce univocamente a dare risposte e soluzioni. L’ultimo scenario nel quale i presidi di UDIR si vorrebbero trovare è quello di doversi difendere di fronte a ipotesi di contagio, magari avvenuti fuori dalle scuole, di incerta individuazione e dei quali magari verrebbero chiamati a rispondere penalmente e patrimonialmente.
I dirigenti scolastici e perciò le scuole del nostro Paese in questa fase difficile hanno dimostrato una tensione etica e professionale straordinaria con il tempestivo attivarsi di tutte le modalità possibili per raggiungere gli allievi nelle loro case, attraverso i sussidi informatici realizzando un livello di notevole efficienza nella didattica a distanza. Tutto questo ha avuto alti costi umani e professionali vissuti sulla pelle di tutti gli operatori della scuola: non si può, per esempio, tacere sulla grande generosità dei docenti che mai come in questo momento hanno sentito il dovere di non interrompere le comunicazioni con i loro allievi, non si sono posti intempestivi quesiti di natura sindacali e sono rimasti educanti e rassicuranti di fronte al loro pc.
I dd.ss. vogliono continuare in questa difficile sfida e continuare l’impegno che questo tempo e questa condizione richiedono, ma nella chiarezza e nella univocità delle direttive governative e ministeriali, prefigurando il pericolo che senza l’adeguata tutela penale legislativa il loro impegno futuro possa trasformarsi in un incubo persecutorio da cui difendersi a mani nude, come spesso accaduto in passato. Continua a leggere
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COMUNICATO STAMPA
ISTRUZIONE – UDIR chiede revisione dei criteri di accorpamento delle scuole e nuove norme di
mobilità interregionale e regionale per dirigenti scolastici e neo assunti
Il giovane sindacato chiede al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che vengano emanate disposizioni urgenti per la risoluzione del grave problema che rende quasi impossibile il rientro a casa dei dd.ss. o semplicemente il loro spostamento all’interno della propria regione. Inoltre chiede che il ministro prenda seriamente in considerazione la revisione dei criteri di accorpamento delle scuole, ribadendo la necessità di una decisa riorganizzazione territoriale del sistema scolastico e il bisogno di ulteriori risorse finalizzate a una maggiore efficacia ed efficienza delle istituzioni scolastiche.
Il sindacato dei dirigenti scolastici Udir ribadisce il proprio impegno e volontà di risoluzione del problema che coinvolge tantissimi dd.ss. anche neo assunti, in particolare della Campania e del Sud ma non solo, di poter tornare a casa, dai propri affetti, nella propria regione di residenza, senza più spese per soggiorni e viaggi, vedendo decurtato il proprio stipendio di oltre 12.000 euro all’anno. Questi dirigenti scolastici sono costretti, alcuni già da 5 anni, altri per i prossimi a venire, a rimanere in sedi di servizio lontane dalla propria residenza, senza dimenticare coloro i quali attendono il trasferimento all’interno della propria regione.
Nel dettaglio UDIR, tramite il suo presidente, Marcello Pacifico, chiede al Ministro Azzolina che vengano emanate disposizioni adeguate e urgenti per una reale risoluzione del grave problema che rende oramai quasi impossibile, per i prossimi anni, il rientro a casa di questi dd.ss. o semplicemente il loro spostamento all’interno della propria regione.
Allo stato attuale molti sono impossibilitati a rientrare nella propria casa e vicino ai propri cari a causa di farraginosi e obsoleti meccanismi burocratici pertanto Udir chiede che:
· a partire dall’anno scolastico 2020/2021, sia creato un piano di mobilità straordinaria su tutte le sedi disponibili prima delle nuove immissioni in ruolo;
· abolizione della necessità del “nulla osta” da parte dell’USR di servizio in deroga all’art. 9 comma 4 del CCNL Area V del 15/07/2010), condizione peraltro applicata in maniera del tutto arbitraria dai vari USR;
· abolizione del tetto del 30% dei posti messi a mobilità interregionale in deroga all’art. 9 comma 4 del CCNL Area V del 15/07/2010;
· creazione di un’unica graduatoria di aspiranti a mobilità, applicando una specifica tabella di titoli tenendo conto anche delle esigenze familiari e professionali, dando valore dall’anzianità di servizio e partecipazione a concorsi pubblici; condizione oggettiva mai applicata finora;
· inclusione nell’elenco delle sedi utilizzabili per mobilità anche delle sedi resesi disponibili per utilizzazione, distacco o comando, con incarico pluriennale, dei Dirigenti Scolastici presso Enti, Pubbliche Amministrazioni, USR.
Nel chiedere meccanismi efficaci di mobilità, il giovane sindacato chiede anche di applicare una revisione dei parametri di sottodimensionamento delle istituzioni scolastiche che ha determinato negli anni un inevitabile peggioramento della qualità del servizio formativo offerto all’utenza scolastica.
Peraltro la presenza più capillare di dirigenti scolastici e Dsga è palesemente necessaria in una fase nella quale si rileva un’urgente e consistente necessità di azioni di coordinamento e bisogno di motivare il personale scolastico per la pratica della didattica a distanza e per il lavoro in remoto.
L’attuale meccanismo di accorpamento è in forte contraddizione con la prospettiva di fare fronte nel medio e lungo termine ad una pressante esigenza di presenza di una guida e un indirizzo territoriale delle Scuole tramite i Dirigenti Scolastici e Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi. È infatti facile verificare che proprio le Istituzioni Scolastiche non adeguatamente dirette e coordinate hanno segnato momenti di crisi nell’approdo imprevisto alla Didattica a Distanza, in un momento nel quale si sono invece rese necessarie azioni coinvolgenti e motivanti espresse in convocazioni urgenti di Collegi Docenti, Consigli d’Istituto, Giunte Esecutive, Dipartimenti Disciplinari, Consigli di Classe, colloqui con allievi e famiglie, prosecuzione delle attività di ampliamento dell’offerta formativa, adempimenti degli uffici, acquisti di beni e servizi e tutto quanto ben noto agli operatori nella scuola che in questo momento stanno in trincea.
Gli attuali criteri di accorpamento si presentano come una babele di numeri e di parametri che provocano e continueranno a provocare scuole senza Dirigenti e DSGA, sempre più frazionate, senza più una linea, un indirizzo socio culturale, con una perdita del senso di appartenenza, rompendo il nesso autonomia-dirigenza che era alla base della L. 59/97 e del Regolamento per l’autonomia per come, invano oramai, delineato dal DPR 275/99.
Il fenomeno della “reggenza” ha finito poi col diventare non più un fatto straordinario, in carenza di Dirigenti “di ruolo”, ma una categoria particolare per istituti sottodimensionati, che conservano la loro “autonomia precaria” ma guidati in modo insufficiente e diretti da dd.ss. già titolari altrove, poco pagati, e peraltro oberati all’eccesso di adempimenti e responsabilità già nella scuola di titolarità.
Vanno quindi rivisti i criteri di accorpamento delle Istituzioni Scolastiche, ricordando che gli stessi sono adottati in base a quanto stabilito, in relazione agli indici numerici di riferimento, dal DL n.98/2011 convertito in legge 15 luglio 2011, n. 111 e dalla Legge di stabilità 2012, che hanno portato a un minimo di 600 alunni il numero minimo di studenti per il riconoscimento dell’autonomia.
UDIR chiede quindi che, oltre ai punti suindicati, al fine di permettere un miglioramento della qualità del servizio scolastico in un momento di forti tensioni sociali che perdureranno per un tempo lungo, che il Ministro Azzolina prenda seriamente in considerazione la revisione dei criteri di accorpamento delle Scuole ripristinando il numero minimo di 500 di allievi per Istituto per il riconoscimento dell’autonomia e riducendo ulteriormente il numero minimo per gli altri ordini scolastici sulla base della complessità e le difficoltà territoriali.
Nel formulare tali richieste UDIR ribadisce la necessità di una decisa riorganizzazione territoriale del sistema scolastico e la necessità di nuove e ulteriori risorse finalizzate ad una maggiore efficacia ed efficienza delle Istituzioni Scolastiche chiamate a compiti nuovi e certamente non facili sia per il presente e ancor più per il futuro.
Fase 2 – revisione dello smart working nella PA
Modalità di svolgimento della prestazione lavorativa nell’evolversi della situazione epidemiologica da parte delle pubbliche amministrazioni.
Leggi la Circolare n. 3/2020 della Funzione Pubblica.