Domenica 16 Gennaio 2011: FIAT, vittoria di Pirro!
Nessuno può permettersi di affermare che Noi amiamo la CGIL o la FIOM. Troppa distanza separa, da almeno 6 decenni, il mondo della Triplice (o di ciò che della Triplice resta) dalle Confederazioni realmente autonome, come è la Confedir-Mit PA.
Eppure, oggi, ci sentiamo di scrivere che siamo contenti che, a Torino, le cose siano andate così. Marchionne (ed il suo pulloverino) hanno vinto, ma vinto di misura… Era evidente che il ricatto non poteva che portare ad una vittoria del manager da 4,5 milioni di euro all’anno.
CISL, UIL, Sacconi e “benpensanti”, tutti dalla parte del manager… E vittoria è stata, ma vittoria di Pirro, perché – ora – se Marchionne non manterrà gli impegni scritti e le promesse verbali… per Lui si farà dura, anche rispetto ai 2970 lavoratori che hanno votato SI all’accordo.
Marchionne ha vinto, ma ha vinto anche la FIOM, che è passata dal teorico 18% di no ( dei suoi iscritti) al 46% di no.
Come sindacalisti siamo preoccupati…perché il modello Pomigliano –prima – ed il modello Torino –ora- rappresenta la fine della contrattazione nazionale (ivi compresi gli accordi Governo-sindacati del 2009) e rende tutti i lavoratori, dirigenti inclusi, più deboli, per la prevalenza delle scelte aziendali locali rispetto alle regole nazionali, molto…molto “debilitate”.
A Qualcuno (Sacconi e C.) tutto ciò piacerà. A Noi non piace, perché siamo convinti che minor spazio contrattuale nazionale e neo-regionalismo portino (se non saranno mitigati da un nuovo ed onesto patto nazionale tra le parti), ad un crollo della tutela dei singoli e ad una netta prevalenza dei doveri, rispetto ai diritti….faticosamente conquistati (organizzazione del lavoro, concertazione, contrattazione, informazione, sicurezza, prevenzione, responsabilità organizzative aziendali etc…).
Sbagliamo?
Lenin
Roma, 17/01/11.
Nota bene: Nella PA, Brunetta….Nell’industria, Marchionne…
2 nomi, 2 garanzie….