Comunicato confedir COVID-19
COVID 19 MISURE URGENTI PER METTERE AL CENTRO LA PERSONA NEL SUO VALORE FONDAMENTALE ED UNICO
Oggi giorno assistiamo impietriti ad un bollettino di guerra, con il quale ci vengono comunicati i numeri dei contagiati, dei morti e dei guariti.
Piangiamo per i tanti, troppi lutti di questi giorni.
Il numero dei morti tra i medici per il COVID è salito a 36.
Colleghi medici, volontari, alcuni rientrati dalla pensione, che non si sono risparmiati nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, fedeli al giuramento pronunciato tanti anni prima.
Ci sono settori della Pubblica Amministrazione che in questi giorni di emergenza stanno reagendo eroicamente, la Sanità per prima, ma anche la Scuola e la Ricerca.
Se la Sanità salva vite umane insieme con la Ricerca, che lavora alacremente per individuare cure e vaccini efficaci contro il COVID 19 la Scuola sti sta prendendo cura dei bambini, dei ragazzi, ha dovuto ripensare nuove modalità di didattica e di relazioni, con strumenti non adeguati ad una sfida epocale per il nostro Paese.
Settori che solo fino a qualche mese fa erano sotto attacco, della politica e dell’opinione pubblica, i fatti di cronaca di medici, insegnanti aggrediti non sono lontani nel tempo.
Gli interventi legislativi di questi giorni di natura emergenziale sono solo un tampone ad una ferita profonda che richiede strumenti adeguati per tutelare un bene quale la salute, diritto costituzionalmente garantito, fortemente compromesso dai tagli al SSN dell’ultimo ventennio.
Riteniamo che si raccolgano, ora, i frutti della dissennata politica effettuata nei confronti della Sanità negli ultimi anni: 2,7 posti letto per 1000 abitanti a fronte del 3,7 della UE; abbattimento dei posti letto di rianimazione da 324 ogni 100mila abitanti (2007) a 275 che rappresentano il 4,4% di quelli tedeschi; il blocco del turnover dei medici ospedalieri (ne mancano oggi oltre 8mila).
Occorrono finanziamenti adeguati al SSN, alla Scuola, alla Ricerca, ai servizi pubblici in generale.
Lo Stato dalla Sanità, alla Scuola, agli Enti Locali, alle Agenzie, sta reagendo con orgoglio e abnegazione.
Condividiamo le richieste avanzate al Governo da tutte le sigle sindacali mediche che chiedono modifiche ai decreti del Governo per il personale medico, ma altrettante garanzie per la salute devono essere assicurate al personale infermieristico ed agli operatori sanitari, una squadra unitaria a servizio del Paese.
Partiamo subito dalle misure in ambito sanitario per poi ampliare il raggio di azione.
Questo disastro mostri, dunque, i limiti dell’attuale modello di sviluppo e metta al centro la persona nel suo valore fondamentale ed unico.