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COMUNICATO STAMPA
DIRIGENTI SCOLASTICI – Novità per il prossimo anno scolastico, in GU il DL 71. Accolte le richieste di UDIR di deroga alle quote e ai vincoli sui trasferimenti per il prossimo biennio. Cambiano per legge anche le regole sulla valutazione
Nel provvedimento appena pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126, decreto-legge 31 maggio 2024 n. 71, “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca” sono presenti anche delle parti che riguardano più da vicino i dirigenti scolastici. A questo proposito, il sindacato UDIR, associazione sindacale giovane che tutela l’operato dei dirigenti scolastici, chiederà prontamente modifiche alle Camere in vista della conversione in legge del decreto da approvare in Parlamento entro la fine del prossimo mese di luglio.
Per quanto riguarda quello che più interessa i dirigenti scolastici certamente l’attenzione è focalizzata sulla mobilità interregionale (art. 12 – Mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici).
L’UDIR da sempre ha condotto una battaglia senza frontiere per aumentare le aliquote fino alla completa saturazione del contingente del 100%. Il testo introduce un incremento considerevole dei posti vacanti e disponibili dal 30% al 100% (fatti salvi quelli riservati al concorso ordinario) come più volte richiesto dal giovane sindacato, tuttavia vero vulnus della norma, lo prevede esclusivamente per l’anno scolastico 2024/2025.
Va da sé che nella più che probabile ipotesi che l’attuale procedura concorsuale ordinaria non potrà produrre vincitori da immettere in ruolo entro il 1° settembre 2024, la disponibilità includerà anche il 50% di ciascun contingente regionale.
Altre novità riguardano le misure in materia di valutazione dei dirigenti scolastici (art. 13). L’Ufficio studi e legale del sindacato UDIR sta valutando quali misure inserire tra gli emendamenti che sono già in avanzata lavorazione, poiché da un primo esame del testo approvato dal Governo non risulta particolare attenzione per migliorare le condizioni di chi dirige gli istituti scolastici.