INIQUITA’ FISCALI e SCONTRINI
Abbiamo letto con interesse (IL SOLE, 21/08/11,pag.6) l’articolo dell’On Brambilla, presidente del Nucleo di valutazione della Spesa previdenziale del Ministero del Lavoro, e concordiamo con molte delle cose che scrive.
Ci chiediamo, pero’, se il Dr. Brambilla non si sia mai posto queste domande:
a) a quanti milioni di italiani, dipendenti, conviene pagare l’IVA, se non possono scaricarla?
b) se potessero scaricarla, almeno in parte (es. 1 centesimo sull’euro del caffè…), non sarebbe interesse di Tutti (Stato compreso), soprattutto di quanti vogliono che le tasse vengano pagate da TUTTI, in modo equo e proporzionale?
c) perche’, il Dr. Brambilla, non raccoglie totalmente la proposta (vecchia di 5 anni!) di CONFEDIRMIT e di FEDERSPEV a favore di una RIFORMA FISCALE BASATA REALMENTE SUL CONFLITTO DI INTERESSE tra di chiede un servizio e chi lo fornisce? Se posso scaricare almeno un po’ di quello che spendo per vivere, allora si che ho interesse ad evitare il “nero”!!
d) Perchè non varare una norma che obblighi a tenere nel cruscotto delle auto una copia della denuncia dei redditi del proprietario?
e) Perchè il SSN deve pagare l’IVA (4-20%) sui prodotti e sulle attrezzature che usa?. Cui prodest?
Dr. Brambilla, in tempi come questi non si puo’ agire con mezzucci, che colpiscono i soliti noti! E’ tempo di scelte coraggiose e non di rattoppi…
Stefano Biasioli-LENIN
Segretario Generale CONFEDIRMIT-PA
Primario in pensione