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news di m. perelli ercolini

IN BREVE n. 13-2020
MLinterpello-1-2020 – INPSMess_1447 del 1-4-2020 – FUNZ_PUBBL Circ_2_2020 – AG_ENTRATECirc_8-Cura-Italia – INAIL Circ_13 del 3-4-2020

news UDIR

COMUNICATO STAMPA
DIRIGENTI SCOLASTICI – Udir, piena validità della didattica a distanza e contrarietà al rientro al 1° settembre

Vito Lo Scrudato (direzione nazionale UDIR): “La didattica a distanza è una realtà ineludibile, necessaria, importante ed efficace. Chiediamo la piena formalizzazione e legittimazione della DaD da parte del Ministero. L’articolazione in modalità in videoconferenza e didattica asincrona implica che l’impegno dei docenti, in questa fase, è aumentato rispetto alle attività in presenza. La DaD persegue pienamente gli obiettivi formativi previsti dai curricula e, per questa ragione, si chiede al Ministro di riconoscerla pienamente con precise indicazioni operative e procedurali. I docenti potranno, in quest’ottica, rilevare le presenze degli alunni e la qualità della partecipazione, in altre parole potranno valutarne il profitto”

In relazione all’ipotesi prevista dal Decreto Legge dell’8 aprile 2020 di rientro nelle scuola il 1°settembre per “l’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019\2020”, i dirigenti scolastici del sindacato Udir chiedono, in modo deciso, che le modalità e le strategie del recupero e\o integrazione a seguito dei percorsi svolti con la DaD e a conclusione dell’anno scolastico in corso debbano essere demandate esclusivamente agli organi collegiali delle singole Istituzioni Scolastiche. Non solo e non tanto per ribadire la forte valenza dell’autonomia scolastica che non può essere sospesa nella nuova a drammatica situazione sanitaria, quanto perché sanno che le scuole del nostro Paese hanno fin da subito, dall’insorgere dell’emergenza, messo in campo una nuova modalità didattica attraverso le tecnologie a distanza, realizzando così gran parte degli obiettivi formativi previsti dai curricoli, e in più suscitando negli allievi una serie di competenze aggiuntive legate all’utilizzo di strumenti nuovi in una condizione di necessita, tuttavia ricca di stimoli e soluzioni.
I dirigenti di UDIR chiedono di superare l’equivoco che la DaD sia stata un’azione lasciata al volontariato e all’improvvisazione. La tentazione di interpretare questa fase professionale della scuole italiane in modo riduttivo e invalidante non tiene conto della realtà dei fatti per come si sono svolti e per come stanno proseguendo nella quotidianità.
La Didattica a Distanza è stato ed è uno dei più grandi avvenimenti didattici e formativi degli ultimi decenni nel nostro Paese, perciò non solo chiediamo che venga riconosciuta in tutta la sua validità anche formale, ma che vengano con urgenza colmati i vuoti normativi da parte del MIUR per rilanciarne l’azione dal momento che al presente non ci sono alternative!
In particolare sentiamo l’esigenza di chiedere al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di legittimare fino in fondo con convinzione l’attuale realtà formativa, unica possibile, attraverso l’adozione di indicazioni che siano valide per tutte le Istituzioni Scolastiche. Nel dettaglio chiediamo:

  • di adottare un orario delle lezioni unico e coordinato per ogni Istituzione Scolastica, nel quale una parte di esso possa essere impiegato dai docenti in lavori di somministrazione di materiali di studio nelle classi virtuali e nelle diverse modalità comunicative interattive, ovvero in DaD asincrona;
  • la piena utilizzazione del registro elettronico attraverso il quale il docente possa registrare le presenze degli alunni, valutare il grado di partecipazione e di profitto degli stessi; apporre la firma sulla base dell’orario rimodulato, riportare gli argomenti svolti, ricevere un feed backdei lavori svolti dagli allievi;
  • di dare legittimazione piena all’esercizio delle attribuzioni degli organi collegiali in funzione deliberante, sia per i collegi docenti, generalmente già convocati nel periodo della sospensione, in videoconferenza nelle scuole del nostro Paese, sia per i Consigli d’Istituto e per le Giunte Esecutive;
  • di esercitare pienamente altresì le prerogative di elaborazione e di deliberazione dei Consigli di Classe, dei dipartimenti disciplinari e dei gruppi di progetto delle attività per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • di rafforzare con adeguato ulteriore finanziamento la dotazione di strumenti informatici da offrire in comodato d’uso agli allievi a rischio dispersione in questa delicata fase di isolamento, fornendo anche un rimborso per le spese di connessione ad internet;
  • di predisporre la presenza del pieno organico di docenti e personale Ata presso le Istituzioni Scolastiche già al 1° settembre 2020 proprio per dare efficacia alle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019\2020.

Per quanto sopra, i dirigenti scolastici di UDIR chiedono al ministro di non rimuovere la legittima attribuzione alle singole istituzioni scolastiche di determinare il calendario scolastico con rientri di massa anticipati al 1° settembre 2020, lasciando che “l’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019\2020” sia esclusiva competenza del Collegio dei Docenti, che ne determinerebbe tempi e modalità, sulla base delle valutazioni fatte dai Consigli di classe.

news DIRSTAT FIALP

Informativa del 31 marzo – conferimento incarichi dirigenziali
Leggi la nota.

medici in prima linea contro il coronavirus: lettera del Segretario Generale

Carissime colleghe e colleghi,
mi pare sia pleonastico affermare che la FEDER.S.P.eV. nazionale e la CONFEDIR condividano l’encomiabile iniziativa del Presidente FEDER.S.P.eV. della Regione Piemonte, dott. Umberto Bosio, del quale pubblichiamo la nota.
Ma vorrei estendere la problematica: circolano da tempo sui social messaggi-video di studi legali che pubblicizzano loro particolari competenze in materia medico-legale e che invitano a denunciare strutture sanitarie e medici possibili colpevoli dei decessi da Coronavirus.
Molti medici, infermieri e personale sanitario, oggi “Eroi” che lavorano in condizioni precarie e, spesso, senza protezioni adeguate rischiano di diventare “IMPUTATI”. I medici, insomma, essendo la categoria più esposta rischiano di essere condannati per reati colposi fino all’omicidio e conseguentemente a dover sborsare quattrini che l’assicurazione potrebbe non coprire.
Eccellente, quindi, l’intervento del presidente FNOMCeO, dott. Filippo Anelli, che ha lanciato un appello al Consiglio Nazionale Forense censurando duramente le azioni di questi avvocati sciacalli.
È, infine, da considerarsi ignobile la proposta, ritirata nella tarda serata di domenica scorsa, “anche per le nostre proteste” dello scudo penale, civile ed erariale, emendamento presentato in Senato nella conversione del Decreto “Cura Italia” che “scudava” esclusivamente la politica ed i datori di lavoro (sempre di emanazione politica) da ogni responsabilità, escludendo “i sanitari “.
Ribadiamo con fermezza che lo scudo penale e civile, ad eccezione che per i casi di dolo o colpa grave, deve essere assicurato ai medici ed agli infermieri che sono impegnati in trincea a combattere senza sosta contro il Coronavirus, con professionalità, spirito di abnegazione e con la stessa vita. Si sta combattendo una guerra che conta numerose vittime anche tra il personale sanitario, ad oggi 94 medici e 26 infermieri.
La FEDER.S.P.eV. e la CONFEDIR saranno “vigili” e si adopereranno in tutte le sedi, anche giurisdizionali per la tutela del personale sanitario, che fin dall’inizio di questa emergenza non si sta risparmiando per salvare vite umane.

Prof. Michele Poerio
Presidente Nazionale FEDER.S.P.eV.
Segretario Generale CONFEDIR

Una strategia per il futuro della PA

È tempo di condivisione e confronto con tutte le parti sociali!

CONFEDIR e CODIRP scrivono al Ministro della PA, Fabiana Dadone, leggi la lettera.

news UDIR

COMUNICATO STAMPA
DIRIGENTI SCOLASTICI – Connettività sui territori discriminante, dispositivi non sufficienti per la richiesta
Marcello Pacifico (Udir): Auspichiamo che si ponga attenzione alle problematiche
considerato che i tempi potrebbero non essere brevissimi per il ritorno a scuola

Come si evince dal comunicato emanato dal Miur, 85 milioni sono stati stanziati dal governo per aiutare la scuola. Precisamente, 70 milioni saranno distribuiti alle scuole per aiutare gli studenti meno abbienti: tutti questi saranno dotati di dispositivi digitali, in comodato d’uso, per fruire della didattica a distanza. 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico e i restanti 10 milioni serviranno per favorire l’utilizzo di piattaforme e-learning e dotarsi di strumenti digitali utili per continuare la didattica a distanza.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha spiegato che è stato scelto un criterio che consentirà al MIUR di raggiungere al meglio le zone e le famiglie con maggiore necessità. “Queste che distribuiamo sono risorse importanti per la scuola con cui oggi rispondiamo a un’emergenza, ma attraverso cui gettiamo anche le basi per il futuro. Tutto quello che stiamo facendo in questo momento rappresenta un patrimonio che ci resterà e consentirà alla comunità scolastica di crescere e migliorarsi ancora”.
I criteri per la distribuzione dei 70 milioni per la didattica a distanza sono due: il primo, è il numero totale degli alunni di un Istituto (per il 30% del totale dell’importo); il secondo, è l’indicatore Ocse Escs (indicatore dello status socio-economico-culturale dello studente) per il 70% del totale dell’importo.
Tutti i dirigenti scolastici potranno usufruire dei fondi non appena arriveranno nelle casse dei loro istituti. Peccato che, questa soluzione non risolva il problema. In primis perché il paese non è connesso, molti piccoli paesi non possono utilizzare una connessione internet decente, ed è un problema generale italiano, visto che negli anni abbiamo lasciato che la diffusione della connessione venisse fatta solo da società di mercato che pertanto avevano interesse a servire solo quelle zone con molta utenza. Poi non dimentichiamoci che siamo un paese ancora analogico, nonostante le bugie che ci siamo raccontati fino ad ora. Il digitale è ancora lontano e, infatti, siamo piombati nel caos proprio adesso che sarebbe servito. Sia per il ritardo con cui queste misure sono state varate e saranno effettive sia perché non tutti gli alunni in difficoltà saranno davvero aiutati.
Infatti, non è previsto alcun rimborso per famiglie che, nonostante comprovati disagi economico-sociali, hanno già comprato un computer o un tablet al figlio, o per famiglie poco abbienti che hanno dovuto ricorrere a ripetizioni on line, perché non sanno come seguire il figlio nelle nuove richieste della scuola digitale.
Inoltre, facciamo due conti: ogni scuola ha a disposizione circa 10 mila euro, e dunque potrà comprare giusto una settantina di tablet, essenziali, che tempo due anni saranno già superati, ma di certo resteranno fuori molti che comunque potrebbero averne avuto bisogno. Inoltre le scuole hanno mediamente 800 alunni, quindi il dato è ridicolo. Senza contare che, dati in comodato d’uso agli alunni, verranno restituiti da riparare e da resettare a ogni prestito. Con il nuovo provvedimento, inoltre, saranno ripartiti fra le scuole del primo ciclo, mille assistenti tecnici informatici previsti dal decreto “Cura Italia”. Perché, altra verifica sul campo, sono i docenti della materna e dell’infanzia i più spiazzati dalla didattica on line.
Infine, 43,5 milioni sono stati stanziati per fare pulizie straordinarie e acquistare gel e prodotti per l’igiene. Ci fa molto piacere tutta questa attenzione alla pulizia delle scuole. Va segnalato, altresì, che le regioni hanno finanziato l’acquisto di dispositivi per ordine di arrivo di richiesta e non per ordine di bisogni su territori deprivati; il fatto si commenta da solo.
Non si è poi ben capito il finanziamento per connettività: possono le scuole acquistare sim per darle in comodato d’uso? Esiste un rischio se sono intestate alla scuola per uso improprio delle sim, per omessa vigilanza delle famiglie (altro carico per famiglie e scuola)?

IL COMMENTO DEL SINDACATO UDIR

Auspichiamo che si ponga attenzione a queste problematiche, considerato che i tempi potrebbero non essere brevissimi per il ritorno a scuola; in ogni caso le criticità esistono, a prescindere dall’emergenza attuale.

news di m. perelli ercolini

IN BREVE n. 12-2020

INPS Circ._43 del 20-03-20 – INPS Circ. 46 del 26-03-2020 – INPS Circ. 46 Allegato n. 2 – INPS Mess_1281 del 20-03-2020 – Mess_1281 Allegato n. 1
INAIL Fact sheet CORONA_edizione II-new – CE sent-5-3-2020 c-48_19 – MLDecreto-art.44-professionisti – INPS Mess_1416-del-30-03-20
MIN_INTERNO Nota 20172 31-03-2020 – Elenco DG – INPS Mess_1444 del 01-04-20

NEWS UDIR

COMUNICATO STAMPA

SCUOLA – UDIR, la grande esperienza della Didattica a Distanza non necessita di nessun recupero

I dirigenti scolastici del sindacato UDIR esprimono la propria netta contrarietà alla prospettiva di rimodulare il calendario scolastico del prossimo anno scolastico così come preannunciato dall’art. 1 comma 2 dell’ultima bozza di Decreto Legge per attuare azioni di recupero relativi a questo periodo di adozione della Didattica a Distanza

Si ritiene, infatti di dovere ribadire la piena validità di tutte le attività didattiche e formative messe in essere in questo momento di emergenza sanitaria nelle scuole del nostro paese. Allo stesso modo, riteniamo inopportuno collocare dal 1° di Settembre 2020, travolgendo il calendario scolastico dell’anno scolastico 2020\21, ulteriori attività per “eventuali necessità di recupero degli apprendimenti” per come prefigurato all’art. 2 lettera A della stessa bozza di Decreto Legge. I Dirigenti Scolastici di UDIR assumono questa posizione sulla base della convinzione che in relazione alla Didattica a Distanza bisogna uscire dall’equivoco che si sia trattato e si tratti di un’azione lasciata al volontariato e all’improvvisazione.
La tentazione di interpretare questa fase professionale della scuole italiane in modo riduttivo e invalidante non tiene conto della realtà dei fatti per come si sono svolti e per come stanno proseguendo nella quotidianità. Partiamo perciò dai fatti: le scuole italiane hanno fatto nell’ultimo ventennio un deciso svecchiamento della loro dotazione tecnica e tecnologica, utilizzando con intelligenza tutte le fonti di finanziamento possibili, europei, nazionali, regionali, privati in azione di partenariato ed altro. La pratica massiccia di lavagne interattive multimediali, l’utilizzo di laboratori informatici flessibili e versatili su una vasta gamma di discipline (tecnologiche, scientifiche, matematiche, linguistiche, senza paradosso anche umanistiche, ecc.) ha messo le Istituzioni Scolastiche in condizione di reagire in tempo reale alla chiusura delle scuola a motivo dell’emergenza sanitaria, con una tale generosità da parte di Dirigenti Scolastici, Docenti e personale ATA da lasciare traccia vistosa e meritoria nella pratica quotidiana di queste settimane.
“La scuola italiana, si oserebbe dire come le strutture sanitarie e gli altri settori vitali del Paese, ha inteso proseguire la sua azione formativa ed educativa con continuità e grande senso di responsabilità – afferma uno dei dirigenti scolastici Udir – oltre che con una professionalità che noi valutiamo come un dato di eccellenza. Per meglio comunicare ciò che stiamo vivendo rappresentiamo una realtà nella quale i Dirigenti Scolastici non hanno lasciato docenti e allievi senza una valida relazione organizzativa, i docenti a loro volta hanno risposto con meritoria generosità e professionalità alle indicazioni che in molti casi si sono sostanziati in tutta una serie di elementi organizzativi di cui le più efficaci sono state le seguenti:

  • il mantenimento di una relazione educativa che ha avuto il senso non secondario di rassicurare i nostri allievi in un momento in cui era avvertito il pericolo per l’esistenza per se e per la propria famiglia;
  • la cura della prosecuzione della didattica volta all’acquisizione di ulteriori conoscenze e competenze previste dai curricoli;
  • l’intelligente capacità di individuare le aree tematiche essenziali e interpretare la nuova modalità relazionale a distanza per lo sviluppo degli stessi;
  • la strutturazione e l’adozione di un orario coordinato e regolare la cui esecuzione ha consentito una sequenza temporale della giornata che per gli allievi ha avuto un effetto rassicurante, essendo stata una risposta alla voglia di normalità fornita ai ragazzi e anche alle famiglie, pur in condizioni eccezionali;
  • l’utilizzo del registro elettronico, avendo per il momento tuttavia esclusa la valutazione;
  • l’attivarsi in video conferenza di organi collegiali con prerogative deliberanti per le tante scadenze decisive per la vita delle Istituzioni Scolastiche, sia per quanto riguarda la pratica della Didattica a Distanza sia per mantenere in vita una relazione che si è rivelata decisiva per tutti: Dirigenti Scolastici, Docenti, personale ATA, allievi e famiglie;
  • la convocazione dei Collegi dei Docenti in videoconferenza che sono stati decisivi momenti di confronto, di crescita e di reciproca rassicurazione, così come il confronto con le RSU che generalmente sono stati l’occasione per utili suggerimenti.

Non riteniamo che questa esperienza abbia deprivato il percorso formativo delle intere Istituzioni Scolastiche nelle sue diverse competenze, al contrario è stata un’opportunità formidabile per realizzare lo sviluppo di competenze aggiuntive, molte delle quali gli allievi hanno vissuto in passato come mera simulazione senza reale motivazione ambientale ed esistenziale. Quando alla Didattica a Distanza non c’è stata nessuna alternativa: ai docenti e agli allievi si è posta la necessità ineludibile di ricorrervi e valorizzarla per tutte le potenzialità da essa offerta.

Le Scuole si sono dovute porre e risolvere una serie di problemi che implicano scelte alternative, come l’adozione un piattaforme uniche per tutte le classi ovvero diversificate, l’affrontare costi per le connessioni o il ricorso a piattaforme gratuite, le liberatorie da parte delle famiglie di autorizzazione per i figli minorenni alle videoconferenze, il censimento degli allievi sprovvisti di mezzi di connessione, la fornitura in comodato d’uso degli stessi, l’assicurare una condizione di connettività in relazione ai costi affrontati da allievi e famiglie, il tempestivo utilizzo di fondi erogati in modo mirato dalle autorità nazionali e regionali ed altro ancora.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma che “per quanto rappresentato sopra affermiamo con convinzione che l’ipotesi di un recupero è irrealistica, fuorviante e non supportava dai dati di realtà, perché l’attività formativa e relazionale non si è mai fermata, con l’aggravante di essere inutilmente vessatoria per docenti, dirigenti scolastici, allievi e famiglie che in questa fase invece hanno espresso un impegno eccezionale, con risultati tutt’altro che trascurabili”.
La Didattica a Distanza praticata in questo momento di grave emergenza sanitaria è stato ed è uno dei più grandi avvenimenti didattici e formativi degli ultimi decenni nel nostro Paese, perciò non solo chiediamo che venga riconosciuta in tutta la sua validità anche formale, ma che vengano con urgenza colmati i vuoti normativi da parte del MIUR per rilanciarne l’azione dal momento che al presente non ci sono alternative.
Ci sembra pretestuosa e inconsistente la svalutazione e la delegittimazione che alcune sigle sindacali stanno esprimendo nei confronti della DAD e in modo strumentale nei confronti dei dirigenti scolastici che hanno cercato di non derogare ai loro doveri rimanendo al loro posto e coordinando le attività di docenti e allievi. Non riteniamo che ci sia stato alcun abuso da parte dei dirigenti scolastici e a testimoniarlo c’è il lavoro capillare e massiccio dei Docenti italiani che nella sostanziale totalità è rimasta al proprio posto, anche se dallo scrittoio di casa e davanti al computer portatile, e ha continuato ad esserci per i propri allievi.
Proporre o peggio disporre eventuali recuperi del tempo scuola è perciò non solo ingeneroso, ma del tutto inopportuno per le ragioni dette sopra e per il richiamo di realtà dove la DAD è uno stato di necessità al quale non c’è alternativa: tanti allievi in Australia che si trovano a centinaia di chilometri dalla scuola più vicina vi ricorrono quotidianamente e con efficacia formativA. E non per un periodo limitato, come sta avvenendo in Italia, ma per interi cicli scolastici.

emergenza covid-19: misure enpam per i liberi professionisti

Il Segretario scrive al Presidente a tutela dei pensionati.
Leggi l’allegato.

news di marco perelli ercolini

IN BREVE n. 11-2020
INPS Mess_1364 del 25-3-2020 – INPS Circ_45 del 25-3-2020 – DL-CURA-ITALIA
ML interp_1-2020 tempo_vestizione – INPS Mess_1281 del 20-3-2020 – Circolare MIUR
Allarme su cassa INPS – INPS Circ_44 del 24-03-2020 – INAIL Nota
INDICE BREVIA 2020