Comunicati

ARAN-Comitato paritetico

di Stefano Biasioli

ARAN: seduta del Comitato Paritetico (2016-2018)
Roma – 7 Maggio 2015

Oggi, a partire dalle ore 10, si è tenuta una nuova seduta del Comitato Paritetico ARAN, dedicata ancora i temi della raccolta delle deleghe sindacali.
È stato approvato all’unanimità il verbale della seduta del 16-4-15 e sono stati illustrati (Dott.ssa Gentile) i criteri per la certificazione dei voti elezioni RSU marzo 2015 e per la certificazione dei dati associativi al 31-12-2014.
L’ARAN ha consegnato alle confederazioni presenti i due documenti che si allegano, documenti che sono stati brevemente discussi (Biasioli, Grasso…) relativamente ai punti 13, 15, 16, 18 dei criteri certificativi dei dati associativi.
L’ARAN ha chiesto di inviare un commento scritto in merito ai due testi, in previsione di una seduta conclusiva (su questi aspetti) prevista per giovedì 14 maggio ore 10 circa.
Per quanto riguarda i risultati numerici delle elezioni RSU, ulteriori dati verranno comunicati dall’ARAN a breve.
Vi preciso che i punti 11-12-13 dei criteri per la certificazione dei dati associativi sono stati specificamente richiesti, sostenuti ed ottenuti dalla CONFEDIR!

Sentenza n. 70 della Consulta

Richiesto e sollecitato un appuntamento col Ministro del Lavoro Giuliano Poletti,  in materia di previdenza e sviluppi inerenti la recente sentenza n. 70 della Corte Costituzionale. In attesa di un sollecito riscontro confidiamo di poter esporre le considerazioni della CONFEDIR ed avere un confronto proficuo ad eventuali tavoli istituzionali con le parti sociali!

Camera dei Deputati

La CONFEDIR audita alla Camera dei Deputati
Roma – 4 Maggio 2015
“Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza”

Leggi il comunicato CONFEDIR inerente l’incontro del 4 maggio.

Pensioni

Note sparse ai 300 di Leonida e ai
“pensionati e pensionandi di buona volontà “

Per la Corte dei Conti del Veneto e della Campania è incostituzionale il taglio delle pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l’anno. La pronuncia della Consulta è attesa per novembre-dicembre 2015: la legge 147/2013 (Governo Letta) è una violazione provocatoria del giudicato costituzionale rappresentato dalla sentenza 116/2013 che aveva cancellato il prelievo Berlusconi/Tremonti dell’agosto 2013. Quella sentenza memorabile ristabilì il principio secondo il quale le tasse non possono ricadere solo su una parte dei cittadini (i pensionati). Se la Patria ha bisogno di quattrini devono concorrere tutti: cittadini attivi e cittadini pensionati, a parità di reddito.  Il principio dell’Uguaglianza (art 3 Cost) non ammette discriminazioni. A parità di redditi deve corrispondere la parità di prelievi fiscali. Orsini e Biasioli: “Noi pensionati difendiamo gli assegni  (salario differito) costruiti con il lavoro e chiediamo il rispetto della nostra dignità di cittadini e di persone, secondo il dettato  della Costituzione, a partire dall’articolo 2. Non siamo il bankomat del Governo e del Parlamento. La nostra è una lotta civile a tutela dei nostri diritti… : non si puo’ togliere alle formiche, per favorire le cicale….SI deve separare l’assistenza dalla previdenza!!. Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra è lunga..!!! Noi, i 300 di Leonida, andremo avanti……non aspetteremo passivamente la nuova legge di stabilità di Renzi e C. !…Intanto, consigliamo a Boeri di fare penitenza…….!”
IL TESTO è in
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-29&atto.codiceRedazionale=015C0118
PERCHE’ LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TAGLIO DELLE PENSIONI (IMPROPRIAMENTE DEFINITE “D’ORO” DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA DISINFORMATI) SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, INTRODOTTO NELL’ESTATE 2011 DAL GOVERNO BERLUSCONI E POI CONFERMATO DAL GOVERNO MONTI. “Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini” con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso un’irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario”. Ma é corretto commentare a vanvera sulla stampa una sentenza della Corte Costituzionale senza neppure averne letto l’articolata e ben argomentata motivazione, redatta dal professor Giuseppe Tesauro, ma aprendo bocca e dando fiato alle proprie tesi di comodo arrampicandosi sugli specchi? Nota di Pierluigi Roesler Franz – Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l’Associazione Stampa Romana – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12251
PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell’assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. Orsini e Biasioli “La Consulta, con la sentenza 70/2015 ha fatto chiarezza, ancora una volta, difendendo i diritti lesi.   IN CODA LA SENTENZA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626

Note sparse ai 300 di Leonida e ai “pensionati e pensionandi di buona volontà ” .
Per la Corte dei Conti del Veneto e della Campania é incostituzionale il taglio delle pensioni superiori ai 91 mila 250 euro lordi l’anno. La pronuncia della Consulta è attesa per novembre-dicembre 2015: la legge 147/2013 (Governo Letta) è una violazione provocatoria del giudicato costituzionale rappresentato dalla sentenza 116/2013 che aveva cancellato il prelievo Berlusconi/Tremonti dell’agosto 2013. Quella sentenza memorabile ristabilì il principio secondo il quale le tasse non possono ricadere solo su una parte dei cittadini (i pensionati). Se la Patria ha bisogno di quattrini devono concorrere tutti: cittadini attivi e cittadini pensionati, a parità di reddito.  Il principio dell’Uguaglianza (art 3 Cost) non ammette discriminazioni. A parità di redditi deve corrispondere la parità di prelievi fiscali. Orsini e Biasioli: “Noi pensionati difendiamo gli assegni  (salario differito) costruiti con il lavoro e chiediamo il rispetto della nostra dignità di cittadini e di persone, secondo il dettato  della Costituzione, a partire dall’articolo 2. Non siamo il bankomat del Governo e del Parlamento. La nostra è una lotta civile a tutela dei nostri diritti… : non si puo’ togliere alle formiche, per favorire le cicale….SI deve separare l’assistenza dalla previdenza!!. Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra è lunga..!!! Noi, i 300 di Leonida, andremo avanti……non aspetteremo passivamente la nuova legge di stabilità di Renzi e C. !…Intanto, consigliamo a Boeri di fare penitenza…….!”
IL TESTO è in
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-29&atto.codiceRedazionale=015C0118

PERCHE’ LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TAGLIO DELLE PENSIONI (IMPROPRIAMENTE DEFINITE “D’ORO” DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA DISINFORMATI) SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, INTRODOTTO NELL’ESTATE 2011 DAL GOVERNO BERLUSCONI E POI CONFERMATO DAL GOVERNO MONTI. “Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini” con violazione del principio dell’uguaglianza a parità di reddito, attraverso un’irragionevole limitazione della platea dei soggetti passivi, e della progressività del sistema tributario”. Ma é corretto commentare a vanvera sulla stampa una sentenza della Corte Costituzionale senza neppure averne letto l’articolata e ben argomentata motivazione, redatta dal professor Giuseppe Tesauro, ma aprendo bocca e dando fiato alle proprie tesi di comodo arrampicandosi sugli specchi? Nota di Pierluigi Roesler Franz – Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l’Associazione Stampa Romana – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12251

PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell’assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. Orsini e Biasioli “La Consulta, con la sentenza 70/2015 ha fatto chiarezza, ancora una volta, difendendo i diritti lesi.   IN CODA LA SENTENZA. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626

Notiziario Pensioni

di Franco Abruzzo
1.ATTUALITA’
2.5.2015 – PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef. – – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630
2.5.2015 – Pensioni e Corte costituzionale: giornali e dibattiti televisivi approssimativi e superficiali. E intanto si grida a un nuovo buco nei conti pubblici di 5 miliardi di euro, senza considerare che i buchi possono essere colmati in tanti modi (vi ricordate della spending-review, mai partita?, o della lotta all’evasione fiscale che procede lenta?) e non mettendo gli uni verso gli altri infrangendo le più elementari regole costituzionali. – Di EZIO CHIODINI – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17631
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PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef.
(Il Mattino, 1 aprile 2015) – Dipendenti privati e pubblici, autonomi, iscritti alla gestione separata (circa 18 milioni di lavoratori). Pensionati d’oro, ma anche pensionati con un reddito appena sufficiente per una vita dignitosa. È vasta ed eterogenea la platea di lavoratori in quiescenza interessati dalla tanto attesa sentenza 70/2015 della Corte costituzionale sul blocco della perequazione.
Sono quasi 6 milioni. Il 36 per cento della categoria complessiva degli oltre 16,3 milioni non più in attività. I ricconi sono però ben pochi. Solo lo 0,1 per cento può vantare, infatti, un assegno di oltre 10mila euro. Il deciso no dei giudici della Consulta al blocco dell’ex scala mobile per gli anni 2012 e 2013 ha già fatto scattare così le prime quantificazioni. Le cifre sono contenute per coloro che si fermano a 20mila euro annui. Si vedranno restituire oltre 1.134 euro lordi. Ma il Fisco passerà all’incasso … http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630

Pensioni…

Aggiornamenti di Franco Abruzzo

18.4.2015 – .Bilancio 2015 del sistema Previdenziale (illustrato il 15 aprile alla Camera). Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza a cura del Comitato Tecnico Scientifico di “Itinerari Previdenziali” (diretto da Alberto Brambilla). Un documento che i cittadini-pensionati Inps e i cittadini pensionati Inpgi devono conoscere. IN CODA il documento integrale. Da questa analisi affiorano la situazione “leggermente squilibrata” (poi precipitata nel 2014 e nel 2015) della gestione principale dell’Inpgi e la “povertà” (30.271 iscritti, 1.275 pensionati, assegni medi di 1.023,5 euro all’anno) della gestione separata dello stesso Inpgi. A fine 2013, l’Inpgi/1 pagava 7.964 pensioni così suddivise:  3.030 di vecchiaia; 1.632 di anzianità;  964 ai prepensionati (di cui  576 a  carico dello Stato); 169 di invalidità; 2.169 ai superstiti. Franco Abruzzo: “Appare ineludibile il problema dell’Inpgi, che potrebbe confluire nell’Inps come Fondo Giornalisti al pari degli altri Fondi speciali. E’ necessario un esame della situazione finanziaria e patrimoniale della Fondazione alla luce della crisi che ha comportato negli ul timi 5 anni uno squilibrio (nei conti) di 450 milioni”.  – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17500

Tabelle di equiparazione del Pubblico Impiego

Leggi il comunicato CONFEDIR.

Comunicazione di servizio

La Segreteria CONFEDIR rimarrà chiusa venerdì 3 e martedì 7 aprile 2015
per le festività pasquali!

Dati disoccupazione

Dati ISTAT-EUROSTAT, sale la disoccupazione a febbrario mentre cala in Europa.
Leggi il dossier completo.

Contributo di solidarietà

Sabato 28 Marzo a Venezia, scarica l’allegato dei 300 di Leonida!