CNEL-Nuovo testo di riforma
Martedì 21 Febbraio l’Assemblea del CNEL ha approvato all’unanimità il testo di una proposta di legge di riforma dello stesso che è stata poi inviata, dal Presidente Delio NAPOLEONE, ai Presidenti del Senato e della Camera.
Si tratta di un atto di responsabilità degli ATTUALI CONSIGLIERI del CNEL. Se il REFERENDUM del 4 DICEMBRE ha stabilito che il CNEL DEBBA VIVERE, è infatti indispensabile che esso VIVA, non sopravviva. Deve operare nel rispetto del dettato costituzionale ed essere una sede di incontro di tutte le parti sociali nonché di confronto mediato sui grossi temi sociali ed economici di questo Paese. Un luogo di incontro-confronto, come avviene in tutti i paesi della UE e come è testimoniato dalla loro sintesi, il CESE. I principali aspetti della proposta di riforma riguardano fondamentalmente la composizione del CNEL e le sue funzioni. Viene garantita la presenza in seno all’organo costituzionale a tutte le Confederazioni rappresentative. Questa è un’innovazione sostanziale, che prende atto del pluralismo sociale e lavorativo esistente in questo Paese, frammentato politicamente e non solo. Alle funzioni attuali si aggiungono la certificazione del grado di rappresentatività nazionale delle organizzazioni sindacali nel settore privato; la redazione di specifici rapporti (trimestrali, semestrali ed annuali) sul mercato del lavoro e sul BES (benessere equo e sostenibile); i pareri obbligatori preventivi e non vincolanti sul documento di economia e finanza e sulla relativa nota di aggiornamento alla legge di bilancio. Il Segretario Generale di CONFEDIR, Michele POERIO, unitamente ai rappresentanti di altre Confederazioni, condivide pienamente la proposta unitaria di riforma ritenendola in grado di rappresentare la base per un rilancio concreto delle funzioni del CNEL e per la ripresa – in un Paese pieno di divisioni più o meno comprensibili – di un PIENO e CONCRETO DIALOGO SOCIALE, sui temi vitali dell’economia e del lavoro. Di fronte ai problemi attuali, alle difficoltà a riposizionare la nostra economia sui mercati globali, a ripristinare coesione in un corpo sociale sempre più frammentato, il CNEL, per il Segretario Generale, deve tornare ad essere quella camera di compensazione e di confronto di tutte le parti sociali così come pensata dai Padri costituenti che, con l’art. 99, hanno fatto delle sue rappresentanze, un’istituzione della democrazia.