Elezioni: il CNEL “presta” alla politica il 10% dei suoi consiglieri
(ASCA) – Roma, 14 gen – I politici, in senso stretto, hanno fatto ”il loro tempo” e allora partiti e movimenti attingono in vista delle prossime elezioni a tecnici, professori e rappresentanti della società civile. Non fa eccezione alla regola il CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che per il voto del 24 e 25 febbraio si accinge a prestare al mondo politico ben il 10% dei suoi consiglieri, che dopo la riforma varata 2 anni fa sono scesi da 121 a 64. Sei di loro hanno già annunciato formalmente la candidatura. Si tratta, in quota Pd, di Edo Patriarca, responsabile delle settimane sociali della chiesa, attualmente al CNEL in qualità di esperto nominato dal Presidente della Repubblica; Paolo Boni, presidente dell’Arci, Associazione Ricreativa Culturale Italiana; Giampaolo Galli, ex direttore generale della Confindustria e dell’Ania; Guglielmo Epifani, ex segretario generale della Cgil ed attualmente presidente della Fondazione Bruno Trentin.
In quota Monti, ”salgono in politica”, Luigi Marino, presidente di Confcooperative e Giorgio Guerrini, ex presidente di Confartigianato. Deve ancora sciogliere la riserva Bernabo’ Bocca, vice presidente di Confcommercio e del CNEL e presidente di Federalberghi, che in caso di ”discesa in campo” correrebbe per il Pdl.
A questi va aggiunto, l’economista Carlo dell’Aringa, per il Pd, che si e’ già dimesso da esperto del presidente del CNEL mentre nessuno degli altri in corsa per uno scranno a Montecitorio o Palazzo Madama ha ancora rimesso il mandato da consigliere. La legge non lo prevede, non c’e’ incompatibilità fino al momento dell’eventuale elezione.