Note di Marco Perelli Ercolini
LEGGE DI STABILITA’ – ALLARME PEREQUAZIONE PENSIONI
Il meccanismo di perequazione delle pensioni non avverrà più per scaglioni…le riduzioni, quando previste riguardano l’intero assegno e non solo la parte eccedente con la soglia garantita….
E allora il paradosso: la coda dello scaglione inferiore può avere una perequazione superiore, anche se di pochi euro, delle prime somme della fascia superiore !….
Col blocco della rivalutazione delle pensioni anche meno introiti fiscali allo Stato, alle Regioni e al Comune….ma vale allora la pena tartassare ancor più il pensionato che spesso è l’ammortizzatore sociale di figli e nipoti eterni disoccupati di uno Stato che inoltre fa ben poco, per non dire niente, in campo welfare?
MA QUALE CONFLITTO INTERGENERAZIONALE ?
In una analisi accurata viene spontanea una domanda ai giovani…quale è il miglior ammortizzatore sociale nella famiglia? Nonno, nonni, papà e mamma cioè dei pensionati….Giovani attenzione allora: il continuo taglio sulle pensioni, sotto la bandiera sventolata e pompata dai politici del cosiddetto “conflitto intergenereazionale” per mascherare le loro inadempienze, porterà presto alla impossibilità di non poter dare più una fetta della pensione, peraltro logica conseguenza di fior di versamenti contributivi a valore corrente durante tutta la vita lavorativa, per colmare il vuoto occupazionale del figlio o del nipote….
Perché non tagliamo invece i vitalizi dei politici, così vengono chiamate le loro pensioni, che a fronte di introiti mensili di 20mila e più euro poco o nulla hanno versato per la loro pensione, per quell’assegno viene pagato anche solo dopo mezza legislatura o, in alcuni casi dopo, un solo giorno di presenza in Parlamento? Forse anche il corrispettivo che viene incassato mensilmente andrebbe rivisto….. Ma ahimè! La casta sembra intoccabile.
ITALIA e CONTINUE RIFORME DELLE PENSIONI
dal Corriere della sera – D. Comegna
….Certo, il vincolo dei conti ha costretto i Governi a intervenite più volte sul sistema pensionistico.
La riforma Fornero consentirà di risparmiare qualcosa come 93 miliardi di euro. Prima c’erano stati Amato, Dini, Maroni, Prodi: le riforme previdenziali sono state probabilmente gli interventi che hanno consentito di tenere l’Italia a galla. E in qualche modo i pensionandi e i pensionati hanno il merito di aver fatto sacrifici necessari per aiutare i conti pubblici. Ma è arrivato il momento di lasciarli, in qualche modo, stare. Di cercare altrove risorse necessarie.