Notiziario Pensioni
di Franco Abruzzo
1.ATTUALITA’
2.5.2015 – PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef. – – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630
2.5.2015 – Pensioni e Corte costituzionale: giornali e dibattiti televisivi approssimativi e superficiali. E intanto si grida a un nuovo buco nei conti pubblici di 5 miliardi di euro, senza considerare che i buchi possono essere colmati in tanti modi (vi ricordate della spending-review, mai partita?, o della lotta all’evasione fiscale che procede lenta?) e non mettendo gli uni verso gli altri infrangendo le più elementari regole costituzionali. – Di EZIO CHIODINI – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17631
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PENSIONI/perequazione 2012-2013. – Gli effetti della sentenza 70/2015 DELLA CORTE COSTITUZIONALE. La simulazione dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli. Assegni bassi, scattano oltre mille euro di arretrati. Oltre 4.650 euro al lordo delle tasse per coloro che possono beneficiare di un reddito pensionistico annuo di 100.000 euro. Ma quasi la metà del rimborso, il 43%, rientrerà nelle casse dello Stato sotto forma di tassazione Irpef.
(Il Mattino, 1 aprile 2015) – Dipendenti privati e pubblici, autonomi, iscritti alla gestione separata (circa 18 milioni di lavoratori). Pensionati d’oro, ma anche pensionati con un reddito appena sufficiente per una vita dignitosa. È vasta ed eterogenea la platea di lavoratori in quiescenza interessati dalla tanto attesa sentenza 70/2015 della Corte costituzionale sul blocco della perequazione.
Sono quasi 6 milioni. Il 36 per cento della categoria complessiva degli oltre 16,3 milioni non più in attività. I ricconi sono però ben pochi. Solo lo 0,1 per cento può vantare, infatti, un assegno di oltre 10mila euro. Il deciso no dei giudici della Consulta al blocco dell’ex scala mobile per gli anni 2012 e 2013 ha già fatto scattare così le prime quantificazioni. Le cifre sono contenute per coloro che si fermano a 20mila euro annui. Si vedranno restituire oltre 1.134 euro lordi. Ma il Fisco passerà all’incasso … http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17630