Riforma previdenziale – Poerio: “il Paese ha bisogno di una buona riforma che guardi al futuro, che tuteli le categorie più fragili, i giovani, gli anziani e le donne”.

Tavolo tecnico con le parti sociali sulla riforma del sistema pensionistico
Ministero del Lavoro – 29 Luglio 2020 (in videocall)

E’ ripreso in questi giorni il confronto sulla riforma previdenziale.
Il Segretario Generale, all’inizio del suo intervento, ha espresso al Ministro Catalfo l’apprezzamento della Confederazione per tale inziativa. E’ stata accolta la nostra richiesta (nota del 26-6-20) di riattivare i lavori delle Commissioni e dei tavoli tematici istituiti a gennaio. La questione della riforma pensionistica è tornata di nuovo di attualità, ha dichiarato Poerio, e deve essere affrontata tempestivamente prima che in autunno riesplodano le problematiche previdenziali.
Abbiamo ribadito le richieste avanzate nelle riunioni precedenti, è necessario procedere prima di tutto alla separazione tra previdenza ed assistenza, perché i dati aggregati falsano le valutazioni degli organismi europei sulla previdenza italiana.  È un trentennio ormai che parliamo di previdenza ed assistenza da separare nettamente. Lo prevede l’art. 37 della Legge della Repubblica 88/1989. Qualsiasi riforma previdenziale è legata a due elementi, comunque, un’efficace politica del lavoro e la realizzazione di un secondo pilastro previdenziale, la cd pensione integrativa, che dovrebbe tutelare prima di tutto coloro che hanno carriere discontinue (giovani e donne). La previdenza complementare è indispensabile per tutti, ma soprattutto per i lavoratori che hanno iniziato la loro attività dal 1° gennaio 1996 e per quelli appunto con carriere discontinue.
E’ necessario introdurre nel nostro sistema pensionistico la staffetta generazionale, l’obbiettivo della staffetta deve essere quello di un maggiore inserimento dei giovani, il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori senior e il consolidamento delle conoscenze e competenze, oltre che dei valori aziendali.
Abbiamo ribadito la necessità di intervenire sulla flessibilità in uscita, sui lavori usuranti e sulla proroga di opzione donna.
E’ stato, infine, chiesto di rivedere le pensioni di reversibilità, fortemente penalizzate dalla riforma Dini.
Questi sono solo alcuni degli elementi sui quali, per la CONFEDIR, deve intervenire la riforma. Le nostre proposte sono contenute nel Piano di rilancio del Paese già inviato al Governo ed al Ministro Catalfo, che svilupperemo e ripresenteremo in un documento dedicato alla riforma previdenziale. Il confronto riprenderà a settembre, hanno dichiarato i tecnici del Ministero, i criteri prevedono una riforma organica del sistema previdenziale a partire dal 2022 da realizzarsi con una legge delega ed un pacchetto di misure da inserire nella prossima legge di bilancio.
“E’ un buon inizio – ha concluso il Segretario Generale Poerio- il nostro Paese ha bisogno della riforma previdenziale, di una buona riforma che guardi al futuro, che tuteli le categorie più fragili, i giovani, gli anziani e le donne. Occorre in questo momento più che mai mettere al centro le persone, come valore unico e fondamentale”.

RAPPORTO INPS: Conti in equilibrio

PER CONFEDIR E’ TEMPO DI UNA RIFLESSIONE SUL SISTEMA DI PROTEZIONE SOCIALE

Dal XXIII rapporto annuale dell’Inps, presentato martedì 24 settembre dal Presidente dell’Istituto Gabriele Fava, alla presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente della Camera dei deputati, del Ministro del Lavoro e delle Parti sociali, tra cui la CONFEDIR, emerge che i conti sono in equilibrio.

I numeri forniti descrivono un sistema previdenziale solido, sano, che ci consente di guardare con fiducia al futuro.

Condividiamo quanto affermato dal Presidente dell’INPS sulla necessità di sostenere le donne ed i giovani e di valorizzare gli anziani. Per un un buon sistema previdenziale è necessario - afferma il Segretario generale Michele Poerio - adottare misure che migliorino la quantità e la qualità dell’occupazione, e che contrastino l’evasione contributiva.

Ci auguriamo che si sviluppi una riflessione, che coinvolga le Parti sociali, sul sistema previdenziale, onesta e coerente con i dati presentati, così da evitare l’adozione nella prossima legge di bilancio di tagli alla rivalutazione delle pensioni. Occorrono in materia di perequazione misure che consentano di restituire capacità di spesa ai pensionati, tutelandoli dalla spinta inflazionistica. E’ giunto il tempo di separare l’assistenza dalla previdenza, come sostenuto in questi anni da CONFEDIR - conclude Poerio - e’ tempo di interventi strutturali al sistema.


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