SUL BLOCCO CONTRATTAZIONE PUBBLICA ECC:…
Atto del Governo: 009
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (9)
Stato iter: In corso di esame
Trasmissione: Trasmesso dal ai sensi dell’ articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e articolo 16, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111
Annuncio all’Assemblea: 8 maggio 2013
Assegnazione ed esito:
a.. I Affari Costituzionali e XI Lavoro (Assegnato l’8 maggio 2013 – Termine il 7 giugno 2013)
b.. ———————————————————————-
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V Bilancio (Assegnato l’8 maggio 2013 ai sensi ex art. 96-ter,co.2 – Termine il 23 maggio 2013)
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti.
Atto n. 9. Mercoledì 15 maggio 2013 — 33 —
(Rilievi alle Commissioni I e XI).
(Esame, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).
La Commissione inizia l’esame dello schema di decreto in oggetto.
Luigi BOBBA (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in esame dispone la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti e che il regolamento è adottato in attuazione dell’articolo 16, comma 1, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98. Rileva che il testo è corredato di una relazione tecnica illustrativa positivamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato.
Con riferimento all’articolo 1, recante proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti, rileva preliminarmente che allo schema di regolamento in esame non sono ascritti autonomi effetti di risparmio, in quanto questi ultimi risultano già scontati con riferimento alle norme (articolo 16, comma 1, del decreto-legge n. 98 del 2011) che hanno previsto la presente disciplina di attuazione. Ciò premesso, osserva che in occasione dell’esame parlamentare di tali norme la relazione tecnica non ha fornito i dati e gli elementi posti alla base della quantificazione degli effetti di risparmio previsti. Ritiene che andrebbero pertanto acquisiti tali elementi, al fine di verificare la coerenza fra le previsioni di risparmio a suo tempo formulate e le misure concretamente finalizzate al conseguimento di tali obiettivi. Osserva inoltre che – secondo la relazione tecnica – i risparmi associati al testo in esame risultano pari, in termini di indebitamento netto, a 640 milioni di euro nel 2014, 310 milioni di euro nel 2015 e 340 milioni di euro a decorrere dal 2016. Poiché – come rilevato economie previste dall’articolo 16, comma 1, del decreto-legge n. 98 del 2011 hanno una consistenza maggiore, andrebbero acquisiti chiarimenti in ordine alla differenza (30 milioni di euro nell’anno 2013, 100 milioni di euro nel 2014 e 30 milioni di euro a decorrere dal 2015) fra i valori previsti nei due provvedimenti.
Con particolare riferimento ai risparmi per 30 milioni di euro a decorrere dal 2013 – per i quali si provvederà, secondo quanto precisato dalla relazione tecnica, utilizzando gli strumenti previsti dall’articolo 16 del decreto-legge n. 98 del 2011 – ritiene opportuno che sia chiarito se l’effetto finanziario atteso debba essere ottenuto mediante l’applicazione della clausola di salvaguardia recata dal comma 3 del citato articolo (riduzione delle spese rimodulabili) ovvero mediante l’emanazione di ulteriori provvedimenti. Con riferimento all’ulteriore risparmio di 70 milioni di euro per il 2014, che non risulta considerato dalla relazione tecnica, appare necessario che il Governo chiarisca se il medesimo sia da porre in relazione alla sentenza n. 223 del 2012 della Corte costituzionale e se il pieno conseguimento delle stesse economie sia già stato ottenuto mediante l’applicazione dei tagli lineari delle spese dei Ministeri (come previsto dal richiamato comma 3). Rileva in proposito che andrebbe comunque chiarito in quale misura l’effettuazione dei tagli lineari sia concretamente sostenibile senza che risulti compromesso il normale funzionamento dell’attività amministrativa, tenuto conto delle misure di contenimento che sono state previste in diversi provvedimenti e che vanno ad incidere sulle medesime voci di spesa. Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA, nell’esprimere una valutazione favorevole sull’ulteriore corso del provvedimento, fa presente che i minori risparmi derivanti dalle proroghe disposte dallo schema di regolamento in esame e dall’articolo 14 del decreto-legge n. 95 del 2012 rispetto a quelli previsti dall’articolo 16 del decretolegge n. 98 del 2011 saranno conseguiti applicando gli strumenti di salvaguardia previsti dal medesimo articolo 16.
Luigi BOBBA (PD), relatore, formula la seguente proposta:
« La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione, esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (atto n. 9); preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale i minori risparmi derivanti dalle proroghe disposte dallo schema di regolamento in esame e dall’articolo 14 del decreto-legge n. 95 del 2012 rispetto a quelli previsti dall’articolo 16 del decreto-legge n. 98 del 2011 saranno conseguiti applicando gli strumenti di salvaguardia previsti dal medesimo articolo 16, VALUTA FAVOREVOLMENTE lo schema di decreto in oggetto ».
Girgis Giorgio SORIAL (M5S) chiede se sia possibile rinviare il seguito dell’esame del provvedimento per approfondirne ulteriormente il contenuto.
Giulio MARCON (SEL) annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta del relatore, sottolineando come la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti avrà ulteriori effetti recessivi per l’economia italiana, comportando un’ulteriore riduzione della domanda interna.
Francesco BOCCIA, presidente, rileva come ricorrano le condizioni per procedere alla votazione della proposta del relatore.
La Commissione approva la proposta del relatore.
La seduta termina alle 12.15